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.Ildisinteresse è il più bel raggio di sole al quale possa balenareuna nobile spada.Trovo questo matrimonio convenientissimo: voinobiliterete la signorina Danglars, lei vi arricchirà!"Alberto scosse la testa e rimase pensieroso."Vi sono altre cose" disse."Vi confesso che non arrivo a comprendere tanta repulsione per unagiovane ricca e bella.""Questa repulsione, se pure c'è, non viene tutta da parte mia.""E da quale parte, dunque? Mi diceste che vostro padre desideravaquesto matrimonio.""Da parte di mia madre, che ha un occhio prudente e sicuro.Ebbene, a lei non sorride quest'unione; ha una certa prevenzionecontro i Danglars.""Oh!" disse il conte con un tono di voce un po' caricato."Ciò sicapisce: la contessa Morcerf, che è la distinzione e ladelicatezza personificate, esita alquanto a toccare una manoordinaria, callosa e brutale.""Non so se sia così" disse Alberto, "ma mi sembra che questomatrimonio la renderà infelice.Vi doveva già essere una riunionedi famiglia sei settimane fa per parlarne, ma mi ha preso unaforte emicrania.""Vera?" disse il conte sorridendo."Oh, sì, vera, la paura senza fallo.E la riunione fu aggiornataa due mesi.Non c'è fretta, come capite, non ho ancora ventunanni, ed Eugenia non ne ha che diciassette: ma i due mesi scadonola settimana ventura.Bisognerà sottoporvisi.Non poteteimmaginare, caro conte, come io sia impacciato.Ah, quanto sietefelice voi, che siete libero!""Ebbene, restate come vi piace.Chi ve lo impedisce?""Sarebbe un troppo crudele disinganno per mio padre, se nonsposassi la signorina Danglars.""Sposatela dunque" disse il conte, con una particolare stretta dispalle."Sì" disse Morcerf, "ma questo per mia madre non sarà undisinganno, ma un dolore.""Ed allora non la sposate" disse il conte."Vedrò, proverò.Mi consiglierete, non è vero? Se vi èpossibile, mi toglierete da quest'impaccio? Oh, per non procurareun dispiacere a mia madre, credo che oserei uno sgarbo a miopadre."455Montecristo si voltò, era commosso."Che!" diss'egli a Debray ch'era sprofondato in una sedia in unangolo del salotto, tenendo con una mano il lapis e con l'altra unportafoglio."Che fate dunque là? Fate uno schizzo nel genere diPoussin?""Io?" disse Debray tranquillamente."Sì, davvero, uno schizzo! Amomolto la pittura! Ma questa volta faccio all'opposto, scrivo deinumeri.""Dei numeri?""Sì, calcolo, e ciò riguarda voi indirettamente, visconte, calcolociò che la casa Danglars ha dovuto guadagnare sull'ultimo rialzodei fondi di Haiti: da duecentosei i fondi sono saliti aquattrocentonove in tre giorni, ed il prudente banchiere ne avevaacquistati molti a duecentosei.Deve averci guadagnato trecentomila lire.""Non è il suo più bel colpo" disse Morcerf."Non ha guadagnato unmilione quest'anno coi buoni di Spagna?""Ascoltate, mio caro" disse Luciano, "qui vi è il conte diMontecristo che vi dirà, come dicono gli italiani: "Denaro esantità, metà della metà".Ed è ancora molto: per cui quando miraccontano simili storie, mi stringo nelle spalle.""Ma voi avete parlato d'Haiti?" disse Montecristo."Oh, Haiti è un'altra cosa; Haiti è il gioco dell'écarté per iltraffico di valuta della finanza francese.Si può amare laroulette, prediligere il whist affollarsi al boston, ma poi ognunosi stancherà sempre di tutti questi giochi, e si torneràall'écarté, che è un capolavoro.Così il signor Danglars ieri havenduto a quattrocentocinque e si è intascato trecentomilafranchi.Se avesse aspettato fino ad oggi, i fondi ricadevano aduecentocinque ed invece di guadagnare trecentomila franchi, neavrebbe perduti venti o venticinquemila.""E per qual motivo i fondi si sono riabbassati daquattrocentocinque a duecentocinque? Vi chiedo scusa, ma sonomolto ignorante in questi intrighi di Borsa.""Perché" commentò ridendo Alberto, "le notizie si aggrovigliano enon si assomigliano.""Ah, diavolo" fece il conte ridendo, "il signor Danglars rischiadi guadagnare e di perdere trecentomila franchi in un giorno? Edunque enormemente ricco?""Non è lui che rischia" si affrettò a dire Luciano, "è la signoraDanglars.Lei è veramente intrepida!""Ma voi Luciano che siete ragionevole e che conoscetel'instabilità delle notizie, perché ne siete alla fonte, dovresteimpedirlo" disse con un sorriso Morcerf."Come posso farlo io, se non ci riesce suo marito?" domandòLuciano."Voi conoscete l'indole della baronessa: nessuno hainfluenza su di lei; fa ciò che vuole.""S'io fossi al vostro posto." disse Alberto."Ebbene?""Io la guarirei; questo sarebbe un buon servizio da rendersi alfuturo genero.""E in che modo?""Oh, è facile: le darei una buona lezione.""Una lezione?"456"Sì, la vostra posizione come segretario del ministro, vi dà unagrande autorità sulle notizie: voi non aprite bocca che i sensalidi cambi non stenografino subito le vostre parole.Fateleperdere un centinaio di migliaio di franchi, e ciò la renderàprudente.""Non capisco." balbettò Luciano."Eppure la cosa è chiara" rispose il giovane con un'ingenuitàsenz'affettazione."Un bel mattino annunciatele qualche cosad'inaudito, una notizia telegrafica che voi solo potete sapere:per esempio, che Enrico Quarto è stato visto vicino a Gabriella.La notizia farà salire i fondi, lei giocherà il suo colpo inBorsa, e perderà certamente, quando l'indomani Beauchamp scriverànel suo giornale: "E' falso che persone bene informate pretendanoche Enrico Quarto sia stato veduto ieri da Gabriella: questo fattoè del tutto inesatto; il re Enrico Quarto non ha mai lasciato ilPonte Nuovo."Luciano fece un sorriso all'estremità delle labbra.Montecristo, apparentemente indifferente, non aveva perduta unaparola di questo discorso, ed il suo sguardo penetrante avevaperfino preteso di scoprire un segreto nell'impaccio delsegretario di ministero.Ma quest'impaccio, completamente sfuggitoad Alberto, fece abbreviare la visita di Luciano, che non sisentiva più a suo agio.Il conte, accompagnandolo alla porta, gli disse alcune parole avoce bassa, alle quali rispose:"Ben volentieri, accetto."Il conte ritornò dopo al giovane Morcerf
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